Con le nuove forme di comunicazione, i social, le chat online e tutti i canali virtuali, spesso si incorre a delle spiacevoli situazioni come nei casi di cyberbullismo.
Non è raro infatti ricevere insulti, minacce o commenti inappropriati. Se per un adulto può essere semplice a volte gestire queste forme di violenza verbale, per i più piccoli diventa complesso. I minori sono infatti coinvolti in maniera più imponente in processi di identificazione.
Ad ogni modo anche gli adulti ne subiscono gli effetti negativi, soprattutto se i commenti riguardano le proprie fragilità. In alcuni casi anche un’osservazione spiacevole, lontana dalle proprie fragilità, può dar luogo a sofferenza.
Cyberbullismo: Cosa fare allora?
Sono tanti i suggerimenti forniti sul web, i social network hanno adesso implementato delle strategie appropriate al fine di scoraggiare questi comportamenti.
Nel tempo l’attenzione verso questo fenomeno è sempre maggiore e si è reso necessario l’intervento di enti associati sia all’universo online che al mondo reale, coinvolgendo le scuole e i contesti sociali.
Questo perché il primo passo da compiere al fine di eludere queste minacce, è creare reti nel mondo reale, che permettano la condivisione delle esperienze.
Cyberbullismo: Ma quali sono i suggerimenti per chi ne è vittima?
La prima arma come già detto è il dialogo. Un commento inappropriato che ci fa soffrire diventa un peso troppo grande da sopportare se non condiviso. Parlandone con i propri cari, si ha la possibilità di rielaborare la frase rivolta a noi, ci si può rendere conto ad esempio che quell’insulto non ci appartiene e che è stato fatto soltanto con lo scopo di creare sofferenza e non con fini costruttivi.
Come posso rispondere ad un insulto?
Spesso quando si riceve un insulto o una minaccia sui social, la prima reazione può essere la rabbia, lo sgomento, la paura. Successivamente si attiva un meccanismo che ci porta a rispondere in maniera impulsiva. Spesso anzi sono i commenti più fastidiosi che ricevono risposta, soprattutto quando sono rivolti ai personaggi pubblici. Per questo motivo il processo è alimentato, innescando un confronto acceso a suon di offese e minacce.
Questo metodo non porta a nulla, anzi incoraggia il cyber bullo, che una volta considerato importante e capace di colpirci nel profondo, continua nel suo intento.
Una soluzione è “La Risposta Gentile”.
Quando riceviamo un insulto ad esempio sulle nostre capacità, possiamo rispondere in maniera gentile come nell’esempio:
In questo modo sarà meno appagante per chi insulta, continuare la conversazione. Nella peggiore delle ipotesi, penserà che non è stato compreso il messaggio e si ripeterà, ma a lungo andare troverà poco piacevole non ricevere gli effetti desiderati del cyberbullismo. La risposta gentile può essere data anche in altre situazioni, ad esempio quando viene preso di mira un aspetto corporeo, dando sempre l’idea che quelle osservazioni non riscuotono l’effetto desiderato. Queste risposte sono utili per scoraggiare il cyber bullo ma ad ogni modo è sempre importante poi condividere con i nostri cari i possibili effetti indesiderati del commento. Se da una parte diamo l’idea di non subire l’effetto di quelle parole, in realtà possono allo stesso modo colpire nel profondo ed è quindi sempre utile parlarne. Questa strategia è utile quindi soltanto per non incoraggiare chi ci offende.
E nel caso in cui questo non bastasse?
In quel caso, ma ciò è possibile farlo anche prima in base alla gravità, si può bloccare l’utente indesiderato. In questo modo non potrà più di interagire con noi. Può non essere la prima soluzione perché l’ideale sarebbe neutralizzare attraverso l’indifferenza questi attacchi. Bloccando un utente, se capisce quest’ultimo di aver colpito nel segno, creerà nuovi account con cui continuare gli attacchi. Ad ogni modo è importante sapere che in molti di questi casi è possibile arrivare anche ad una denuncia, se la gravità è tale da compromettere la quotidianità della vittima. Quindi anche in questo caso, la condivisione delle esperienze è fondamentale. Sia nei contesti sociali, sia attraverso il dialogo con i propri cari, sia contattando le autorità competenti che daranno suggerimenti utili su come intervenire nei casi più gravi di cyberbullismo.
Per contattarmi clicca qui.
Per consultare altri articoli e post sull’argomento clicca qui.
Lascia un commento